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프란치스칸 성인/성지












 


축일:10월25일


성 크리스피노와 크리스피아노 순교자


Sts. Crispin and Crispinian


San Crispino di Soissons Martire


San Crispiniano di Soissons Martire


martyred c.286 at Rome by torture and beheading


제화점,구두 수선공 및 무두장이의 수호 성인


 



 


크리스피노와 크리스피아노는 로마의 귀족이자 형제인데,


그들은 성 귄티노와 함께 골(프랑스) 지방으로 복음 선교 여행을 갔다가, 소와쏭에 정착하였다고 한다.


낮에는그들이 전교활동에 전념하고, 밤에는 신기료 장수로 열심히 일하였다.


 


골을 방문했던 막시미안 황제의 명에 따라 그들은 릭씨오바루스 앞으로 끌려갔다.


그는 크리스챤의 박해자였으며,


이 형제들을 고문하다가 죽이려 하였으나 거듭 실패하므로, 자살하도록 명하였다.


그러나 막시미안 황제가 이들 형제를 참수하였다.


그들은 신기료 장수의 수호자이며, 구두 수선공 및 무두장이의 수호 성인이다.


 



 


 



 



 


성 귄티노 순교자 축일:10월 31일


San Quintino di Vermand Martire


tortured and beheaded in 287


at Augusta Veromanduorum,Gaul(now Saint-Quentin, France)


 


로마 사람인 성 궨티노는


보베의 성 루치아노(Saint Lucian of Beauvais)와 더불어 골(프랑스) 지방의 선교사로 활동하였고,


피카르디의 아미앙에 정착하였다.


그의 설교는 매우 성공적인 결과를 낳았으나,


집정관 릭씨오바루스에 의하여 투옥되었다가 순교하였다.


 


 


 



 


 


 


♬4.Sanctus-Angel


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


CRISPIAN


Also known as


Crispianus


Memorial


25 October


Died


beheaded c.286 at Rome


Patronage


cobblers, glove makers, lace makers, lace workers, leather workers, saddle makers, saddlers, shoemakers, tanners, weavers


 


 


CRISPIN


Also known as


Crispinus


Memorial


25 October


Profile


Roman noble. Brother of Saint Crispian with whom he evangelized Gaul in the middle 3rd century. Worked from Soissons, they preached in the streets by day, made shoes by night. The group’s charity, piety, and contempt of material things impressed the locals, and many converted in the years of their ministry. Martyred under emperor Maximian Herculeus, being tried by Rictus Varus, governor of Belgic Gaul and an enemy of Christianity. A great church was built at Soissons in the 6th century in their honor; Saint Eligius ornamented their shrine.


Died


martyred c.286 at Rome by torture and beheading


Patronage


cobblers, glove makers, lace makers, lace workers, leather workers, saddle makers, saddlers, shoemakers, tanners, weavers


Representation


cobbler’s last; shoe


Readings


From the example of the saints it appears how foolish the pretenses of many Christians are, who imagine the care of a family, the business of a farm or a shop, the attention which they are obliged to give to their worldly profession, are impediments which excuse them from aiming at perfection. Such, indeed, they make them; but this is altogether owing to their own sloth and malice. How many saints have made these very employments the means of their perfection! Saint Paul made tents; Saints Crispin and Crispinian were shoemakers; the Blessed Virgin was taken up in the care of her poor cottage; Christ himself worked with his reputed father, and those saints who renounced all commerce with the world to devote themselves totally to the contemplation of heavenly things, made mats, tilled the earth, or copied and bound good books.


 


The secret of the art of their sanctification was, that fulfilling the maxims of Christ, they studied to subdue their passions and die to themselves; they, with much earnestness and application, obtained of God, and improved daily in their souls, a spirit of devotion and prayer; their temporal business they regarded as a duty which they owed to God, and sanctified it by a pure and perfect intention, as Christ on earth directed every thing he did to the glory of his Father. In these very employments, they were careful to improve themselves in humility, meekness, resignation, divine charity, and all other virtues, by the occasion which call them forth at every moment, and in every action. Opportunities of every virtue, and every kind of good work never fail in all circumstances; and the chief means of our sanctification may be practiced in every state of life, which are self-denial and assiduous prayer, frequent aspirations, and pious meditation or reflections on spiritual truths, which disengage the affections from earthly things, and deeply imprint in the heart those of piety and religion.


- Father Alban Butler


 


 


 


Crispin and Crispinian


Soissons and Faversham were the centers of the cult of these shoemakers martyred c. 256. Legend says that they were nobly born Roman brothers who became missionaries to Gaul. Some say they chose to make shoes so that the faithful need not support them, while others say that the two were unmercenary cobblers. Reputed to have founded Noviodunum (now Soissons), the brothers were martyred when local pagans complained of them to Maximian, who was visiting the town. The shoemakers were beheaded. Some English legends report that the duo lived in Faversham, in a house that was a tourist attraction into the XVII Century. Other English legends record that the headless bodies were tossed into the sea and floated to the Romney Marsh. St. Eligius restored the French shrine to Crispin and Crispinian in the VII Century, after which it was a popular pilgrim’s destination. The brothers are now remembered as the saints King Henry V invoked before Agincourt in Shakespeare’s play.


Karen Rae Keck


 


 


San Crispiniano di Soissons Martire


25 ottobre


m. circa 285


Due calzolai intenti al loro lavoro: cosi sono raffigurati i santi Crispino e Crispiniano, perche la storia del martirio attribuisce loro questo mestiere. Da secoli, per questo, i calzolai li venerano come loro patroni in tante parti d’Europa; e con essi i sellai, i guantai e i conciatori. La Chiesa li ricorda come martiri: uccisi per la fede nella Gallia romana, ad Augusta Suessionum, l’attuale Soissons.


Patronato:Calzolai, Lavoratori del cuoio


Etimologia: Crispiniano = colui che ha i capelli ricci, dal latino


Emblema: Palma, Scarpe


 


Nella redazione di Auxerre del Martirologio Geronimiano sono ricordati al 25 ottobre Crispino e Crispiniano come martiri di Soissons; ivi, infatti, nel secolo VI esisteva una basilica a loro dedicata di cui parla a piu riprese Gregorio di Tours. L’itinerario inserito nei Gesta Regum Anglorum di Guglielmo di Malmesbury ricorda gli stessi martiri come sepolti nella basilica dei SS. Giovanni e Paolo sul Celio a Roma; questa notizia, pero, dipende probabilmente dalla passio di questi due ultimi santi, in cui, peraltro, I’episodio e considerato un’aggiunta posteriore, sebbene si sia preteso difenderne l’autenticita storica attraverso il presunto ritrovamento dei sepolcri. Di Crispino e Crispiniano esiste una passio scritta verso la fine del sec. VIII, infarcita dei soliti luoghi comuni. I due santi, di origine romana, si sarebbero recati in Gallia insieme con altri al tempo di Diocleziano, e stabiliti a Soissons dove avrebbero esercitato il mestiere di calzolai a favore dei poveri, non trascurando di propagandare la fede cristiana. Saputo cio, I’imperatore Massimiano li fece arrestare per mezzo di Riziovaro che con lusinghe, minacce e tormenti, cerco di farli apostatare; a nulla valsero i tentativi, anzi fu Riziovaro che, in un accesso d’ira dispettosa, si getto nel fuoco incontrandovi la morte. Per vendicare il suo ministro, Massimiano condanno i due santi alla pena capitale. I loro corpi, dopo essere stati nascosti per un certo tempo da due vecchi, finita la persecuzione, furono posti in due sepolcri sui quali venne edificata una basilica.


Nonostante le contraddizioni e la poca attendibilita delle fonti si puo ritenere che Crispino e Crispiniano siano due martiri romani periti durante la persecuzione militare della fine del secolo III a Soissons, dove furono creduti santi locali e donde alcune loro reliquie furono portate a Roma.


Per l’allusione della passio al mestiere da loro esercitato, i due martiri sono invocati come patroni dei calzolai.


Autore: Agostino Amore


 


 


San Crispino di Soissons Martire


25 ottobre


m. circa 285


Due calzolai intenti al loro lavoro: cosi sono raffigurati i santi Crispino e Crispiniano, perche la storia del martirio attribuisce loro questo mestiere. Da secoli, per questo, i calzolai li venerano come loro patroni in tante parti d’Europa; e con essi i sellai, i guantai e i conciatori. La Chiesa li ricorda come martiri: uccisi per la fede nella Gallia romana, ad Augusta Suessionum, l’attuale Soissons.


 


Patronato:Calzolai, Lavoratori del cuoio


Etimologia: Crispino = dai capelli ricci, dal latino


Emblema: Palma, Scarpe


 


Nella redazione di Auxerre del Martirologio Geronimiano sono ricordati al 25 ottobre Crispino e Crispiniano come martiri di Soissons; ivi, infatti, nel secolo VI esisteva una basilica a loro dedicata di cui parla a piu riprese Gregorio di Tours. L’itinerario inserito nei Gesta Regum Anglorum di Guglielmo di Malmesbury ricorda gli stessi martiri come sepolti nella basilica dei SS. Giovanni e Paolo sul Celio a Roma; questa notizia, pero, dipende probabilmente dalla passio di questi due ultimi santi, in cui, peraltro, I’episodio e considerato un’aggiunta posteriore, sebbene si sia preteso difenderne l’autenticita storica attraverso il presunto ritrovamento dei sepolcri. Di Crispino e Crispiniano esiste una passio scritta verso la fine del sec. VIII, infarcita dei soliti luoghi comuni. I due santi, di origine romana, si sarebbero recati in Gallia insieme con altri al tempo di Diocleziano, e stabiliti a Soissons dove avrebbero esercitato il mestiere di calzolai a favore dei poveri, non trascurando di propagandare la fede cristiana. Saputo cio, I’imperatore Massimiano li fece arrestare per mezzo di Riziovaro che con lusinghe, minacce e tormenti, cerco di farli apostatare; a nulla valsero i tentativi, anzi fu Riziovaro che, in un accesso d’ira dispettosa, si getto nel fuoco incontrandovi la morte. Per vendicare il suo ministro, Massimiano condanno i due santi alla pena capitale. I loro corpi, dopo essere stati nascosti per un certo tempo da due vecchi, finita la persecuzione, furono posti in due sepolcri sui quali venne edificata una basilica.


Nonostante le contraddizioni e la poca attendibilita delle fonti si puo ritenere che Crispino e Crispiniano siano due martiri romani periti durante la persecuzione militare della fine del secolo III a Soissons, dove furono creduti santi locali e donde alcune loro reliquie furono portate a Roma.


Per l’allusione della passio al mestiere da loro esercitato, i due martiri sono invocati come patroni dei calzolai.


Autore: Agostino Amore


 


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QUENTIN


Memorial


31 October


Profile


Son of a Roman senator. Convert to Christianity. Missionary to Gaul with Saint Lucian of Beauvais. Quentin’s preaching and example won many converts in Amiens. Arrested in 286 by Prefect Rictius Varus during the Maximian persecution.


Died


tortured and beheaded in 287 at Augusta Veromanduorum, Gaul (now Saint-Quentin, France); body thrown in the river, but recovered and buried by his converts; tomb known as a site for miracles


Canonized


Pre-Congregation


Patronage


against coughs


Representation


bishop holding a roasting spit Roman soldier holding one or two spits


 


San Quintino di Vermand Martire


31 ottobre


Etimologia: Quintino = il quinto figlio nato, dal latino


Emblema: Palma  


Un proverbio popolare dice: " Povero come San Quintino, che suonava a Messa con i tegoli del tetto ". Il detto, efficacissimo e colorito, rappresenta bene una estrema, eppur serena poverta; ma fa pensare a San Quintino nelle vesti di prete, anzi di parroco, dandocene una immagine che mal corrisponde alla figura del Santo che la Chiesa festeggia l’ultimo giorno di ottobre, e che fu missionario in Gallia, nei primissimi secoli cristiani.


E’ vero che, per quanto sia il piu celebre, egli non e l’unico Santo di questo nome. Un altro e festeggiato il 4 di questo stesso mese, ma neanche la sua figura corrisponde a quella di un povero prete che suoni i tegoli del tetto invece delle campane, forse perche le campane si incominciarono a fondere, nel " bronzo campano " di Nola, soltanto dopo il IV secolo.


Anche questo San Quintino fu francese, di Tours, e sarebbe stato al servizio di un nobile della Turingia, di nome Gontrano. La moglie di questo ultimo si sarebbe invaghita follemente del servitore, e invano avrebbe tentato di sedurlo. Delusa nelle sue voglie, ordi una crudele vendetta e, incaricato Quintino di portare i cavalli al fiume per l’abbeverata, ordino agli altri servi di decapitarlo.


La sua testa fu gettata in una fontana, che divenne miracolosa, testimoniando la santita del casto servitore. E l’ignoto biografo del Santo, dopo aver narrato la sua storia, molto simile a quella biblica di Giuseppe Ebreo, inutilmente tentato e velenosamente calunniato dalla lasciva moglie di Putifarre, esce a questo punto in una aspra invettiva contro le donne malvagie, che noi pero non riporteremo, per non dispiacere alle gentili lettrici.


Il San Quintino di oggi, vien detto romano di nascita, e sarebbe giunto in Gallia al seguito di San Luciano di Beauvais. Dopo aver evangelizzato alcune regioni del Nord-Est, avrebbe posto il centro della sua predicazione ad Ambianus, cioe ad Amiens. Qui anch’egli cadde vittima, non di una donna, ma dei celebre e leggendario persecutore francese Riziovaro, prefetto militare sotto Massimiano Imperatore, cioe agli inizi dei III secolo.


In mancanza di notizie precise sulla passione di questo celebre Martire francese, leggiamo quanto dice lacopo da Varagine nella sua Legenda Aurea: " Quintino, facendo molti miracoli, per comandamento di Massimiano Imperatore fu preso dal prefetto di Roma, e battuto tanto che i battitori vennero meno ne le battiture, poscia messo in prigione. Ma l’angelo di Dio sciolse i legami de la prigione, e andoe nel miluogo de la citta, e predicava al popolo. Onde preso poi un’altra volta, e disteso alla colla infino a la rottura de le vene, battuto ancora co’ nerbi crudi durissimamente, sostenne l’olio e la pece ’l grasso boglientissimo; e faccendosi scherno del prefetto, adirato il prefetto gittogli in bocca la calcina e l’aceto e la senape ".


Dopo questi e altri raffinatissimi tormenti, Quintino fu decapitato e il suo corpo gettato nel fiume. Per cinquantacinque anni non se ne seppe piu nulla, finche a Vermand, sulla Somme, una " gentile dama romana " non ritrovo e riconobbe nelle acque il corpo del Santo.


Anche a Vermand, il corpo del Martire, nel corso dei secoli, venne smarrito, e fu ritrovato, nel VII secolo, da Sant’Eligio, il celebre orafo francese, che modello una preziosa teca dove furon riposte le reliquie del Santo, il cui culto, da allora, si diffuse sempre di piu, tanto che anche la citta di Vermand prese il nome del Santo, e si chiamo, e ancora si chiama, Saint Quentin.


La citta di Saint-Quentin e anche famosa per un avvenimento storico di grande importanza: la battaglia tra gli eserciti francese e spagnolo, che vi si scontrarono nel 1557. A San Quintino si concluse la decennale lotta per l’egemonia in Europa, prima tra Carlo V e Francesco I, poi tra Filippo Il ed Enrico 11.L’esercito vincitore a San Quintino, quello di Filippo 11, era comandato, come si ricordera, da un condottiero italiano, Emanuele Filiberto, il quale, mentre gli Spagnoli assumevano il dominio dell’Italia, ebbe come ricompensa il territorio della Savoia, di cui fu primo Duca.


Fonte:   


 Archivio Parrocchia  


 


 




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